Il metaverso: tra rischi di immersività e necessità di regolazione
Il metaverso: tra rischi di immersività e necessità di regolazione

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ll metaverso è uno spazio virtuale in cui le differenze tra finzione e realtà si assottigliano fino ad essere quasi impercettibili. Esso pone inevitabilmente una serie di riflessioni e di domande alle quali è necessario dare una risposta. Si pone pertanto l’interrogativo sulle regole più adeguate per evitare di trovarsi impreparati di fronte al sopraggiungere di quesiti giuridici difficilmente risolvibili con le regole vigenti.

Di Renato Loiero e Gian Marco Iulietto

Il metaverso è il concetto di un universo 3D persistente, online, che combina vari spazi virtuali differenti. Esso può essere visto semplicemente come una futura evoluzione di Internet che consente agli utenti di lavorare, incontrarsi, giocare e socializzare insieme in questi spazi 3D. [1]

Più che una nuova modalità di partecipare ai social network, esso può essere definito come un mondo virtuale immersivo dalle numerose applicazioni (intrattenimento, salute, ingegneria, immobiliare, militare, commercio, educazione e lavoro).[2]

Le applicazioni pratiche del metaverso sono numerosissime. In via di massima, risulta possibile distinguere due configurazioni dei metaversi: quelli centralizzati e quelli decentralizzati.

I primi tendono a sviluppare proprie tecnologie di accesso, gestione degli applicativi e regole di comportamento degli utenti, quelli decentralizzati si basano sui registri distribuiti e la blockchain (tipicamente Ethereum), ammettendo (entro i limiti di capienza definiti da questa) lo sviluppo e scambio di applicativi e contenuti da parte degli utenti, ed eventualmente l’impiego di monete virtuali.

Un altro criterio distintivo è quello dell’oggetto: possono darsi metaversi “generalisti”, che integrano esperienze di vario tipo in un’unica piattaforma (si pensi a Meta, ad alcune piattaforme di gioco come Epic Games); altri invece sono “settoriali”, nel senso che sono specializzati su una nicchia di temi o servizi specifici (come ad esempio quello di Disney o il metaverso che il Vaticano, attraverso la Fondazione Humanity 2.0, sta sviluppando con Sensorium-Galaxy per rendere fruibili le proprie opere in una nuova galleria di VR[3]).

Più che di una nuova tecnologia si tratta infatti di un cambiamento delle modalità di interazione tra utenti, servizi e piattaforme digitali. Questo cambiamento implica trasformazioni a più livelli, sia a livello di architettura, per cui l’infrastruttura di rete richiede connettività rafforzata e costante come pure hardware e software deputati (e dunque ingenti investimenti industriali. Il metvaerso rivoluziona anche l’operatività di internet in quanto il concetto di produzione e consumo di contenuti varia (essendo basato su sensori) come anche quello di interazione tra utenti e tra questi e le piattaforme e i servizi. 

In questa prospettiva, come è noto, Facebook ha cambiato di recente la propria denominazione in META annunciando la creazione di un ambiente virtuale (Horizon Worlds) nel quale già sono attivi oltre 300.000 utenti. Non è tuttavia possibile parlare di metaverso al singolare, dato che molte compagnie (come ad esempio Disney, Roblox e Microsoft) stanno sviluppando il proprio metaverso, anticipando l’idea che potranno esservi tante realtà immersive virtuali (o aumentate) di proprietà di diversi operatori, che potranno essere tra loro interconnesse[4]. Del pari, non esiste allo stato una unica tecnologia prevalente di mercato, ma sono in via di sviluppo diverse innovazioni e applicazioni, quindi non è facile prevedere quale tra queste si imporrà come standard, né quale sarà la configurazione finale del metaverso.

Al momento, oltre ad una infrastruttura di rete mobile con elevata connettività (5G e, in prospettiva, 6G) necessaria a consentire l’imponente traffico dati della realtà virtuale, il metaverso oggi pensabile o disponibile necessita del cosiddetto Internet 3.0, che offre la possibilità agli utenti di interagire in 3D in spazi chiusi, (come una piattaforma di gioco, un ambiente lavorativo, una sala operatoria). In prospettiva, secondo alcuni analisti, il metaverso potrebbe diventare un ambiente immersivo “persistente”, ossia sempre attivo ed in costante evoluzione anche quando l’utente si disconnette. Ciò richiederebbe una banda di rete non solo molto potente, ma anche “simmetrica” (ossia con eguale capacità di banda in upload e donwnload). La banda richiesta dovrebbe altresì essere in grado di fornire accesso costante su reti mobili in qualsiasi punto del metaverso, e architetture dati capaci di essere sempre online e spazi virtuali completamente interconnessi.

In una simile prospettiva industriale, il policymaker dovrebbe interrogarsi su come la ricerca di base, ed i finanziamenti ad essa attribuiti, possono contribuire allo sviluppo del metaverso.

La definizione di standard tecnici di interoperabilità tra metaversi sviluppati da operatori diversi sembra essere la chiave per consentire il funzionamento di un metaverso “persistente” (ad es., al fine di permettere lo spostamento degli avatar conservando la medesima identità, di oggetti e monete virtuali, ecc.). L’interrogativo resta su chi debba essere chiamato a definire questi standard oltre che sulle prerogative da definire per fissare la portabilità dei dati e dei contenuti, considerata la natura globale del metaverso.

Altro fattore abilitante è rappresentato dalle tecnologie di accesso al metaverso dette di realtà estesa (extended reality o XR), termine che include i visori di realtà aumentata (AR) e virtuale (VR), la realtà mista (o MR, che consente di interagire con oggetti digitali in ambienti reali) e le tecnologie di interfaccia cervello-computer (o brain-computer interface, BCI, impianti che consentono di movimentare oggetti digitali col pensiero).

Ulteriore fattore abilitante è costituito dalla blockchain e dagli asset che si basano su questa (come i non-fungible tokens, o NFT, e le cryptovalute), i quali possono consentire il commercio e le transazioni nel metaverso.

Secondo alcuni analisti la blockchain potrebbe fornire l’infrastruttura per i servizi finanziari e la (crypto)valuta necessaria alle transazioni nel metaverso senza che vi sia bisogno di istituire una autorità centralizzata. Ciò grazie alla caratteristica tipica della blockchain di consentire la tracciabilità e trasparenza delle transazioni nel registro pubblico. Altri ritengono che i pagamenti degli asset digitali nel metaverso possano farsi senza la blockchain avvalendosi dei tradizionali metodi di pagamento elettronici, bastando accordi di interoperabilità tra gli operatori esistenti e standard aperti.

Il commercio degli asset digitali è uno degli aspetti centrali del metaverso. La definizione di come avvengono le transazioni, di come assicurarne la tracciabilità, anche al fine di prevenire frodi e utilizzi criminali, appaiono aspetti centrali.  

Dal punto di vista del regolatore pubblico il metaverso appare dunque una evoluzione delle attuali piattaforme social, connotato però da forte e per certi versi pericolosa immersività. Il suo sviluppo, come visto, offre delle straordinarie opportunità e richiede un grande sforzo in termini di innovazione. Al tempo stesso, il suo avveramento pone nuove e complesse sfide e solleva il quesito se le regole che valgono oggi per le piattaforme siano adeguate a tutelare il mercato e gli utenti, oppure se sia necessario immaginarne di nuove, ed eventualmente per disciplinare quali profili.

Un aspetto essenziale da valutare è la possibilità di compiere atti giuridicamente rilevanti all’interno del metaverso come, ad esempio, i contratti. Negli ordinamenti moderni la maggior parte delle norme che regolano l’interazione tra individui non precludono la possibilità di impiegare tecnologie e, il metaverso, potrebbe essere parimenti una di queste. Tuttavia, esistono ancora diversi nodi da sciogliere come, ad esempio, l’identificazione del diritto applicabile ad un contratto stipulato all’interno dello spazio virtuale tra controparti di ordinamenti differenti. Pertanto, alcuni studiosi stanno rilevando la nascita di un diritto proprio del metaverso che non prescinderebbe dagli ordinamenti statali e con regole consuetudinarie, la c.d. metalaw.

In questo contesto, l’esigenza di regolamentazione appare sempre più imprescindibile in quanto gli atti e comportamenti posti in essere all’interno del metaverso possono assumere rilevanza giuridica anche nello spazio fisico reale. Infatti, bisogna tenere conto che gli avatar possono rappresentare persone fisiche o avere il potere di rappresentare legalmente persone giuridiche. Si pensi ad esempio al caso di acquisto di un asset digitale al fine della consegna di un bene fisico, come nel caso della Crypto Art. Si pensi ancora anche al diritto penale, dove è possibile che tramite un avatar un malintenzionato possa compiere atti illeciti come lo stalking.

Attualmente, non esistendo fonti normative specifiche, l’unica forma di tutela discrezionale dell’utente è rappresentata da una lettura approfondita dei termini e condizioni del metaverso per conoscerne approfonditamente le regole. Ad esempio, è importante conoscere quali siano le regole di controllo degli asset di proprio interesse o se le transazioni avvengano completamente on-chain.

Una simile prospettiva impone pertanto di affrontare, come minimo, gli aspetti connessi alla moderazione dei contenuti, alla tutela delle identità virtuali e dei relativi diritti, oltre ai più tradizionali aspetti connessi alla dimensione fiscale, alla tutela anti-frode e dei dati nel metaverso, oltre ai profili concorrenziali.


[1] Il metaverso è definito dal Parlamento Europeo come “an immersive and constant virtual 3D world where people interact by means of an avatar to carry out a wide range of activities. Such activities can range from leisure and gaming to professional and commercial interactions, financial transactions or even health interventions such as surgery”T. Madiega, P. Car e M. Niestadt, Metaverse. Opportunities, risks and policy implications, EPRS (European Parliamentary Research Service), PE 733.557, Giugno 2022, p. 2.

[2] U.S. Congressional Research Service, The Metaverse: Concepts and Issues for Congress, R47224, 26.8.2022, https://crsreports.congress.gov.

[3] https://voicebot.ai/2022/05/09/the-vatican-will-launch-a-metaverse-art-gallery-in-sensorium-galaxy/ (9.5.2022).

[4] Cfr. Report Clifford Chance, The Metaverse: What Are the Legal Implications?, 2022; D. Chmielewski,Disney wants to become the happiest place in the metaverse, Reuters, 11.11.2021.

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